Come funziona la mente di un bambino? E quella di un neonato? Capire come funziona lo sviluppo della memoria nei piccoli, significa riuscire a comprendere meglio il loro mondo.
Così si può imparare ad aiutare il proprio bambino o bambina a mettere a frutto le sue capacità, oltre che a migliorare la qualità del rapporto con essi e aiutarli a crescere.
Scopriamo insieme quali sono i meccanismi alla base dello sviluppo della memoria.
Come funziona lo sviluppo della memoria?
La memoria è un meccanismo che prende avvio fin da subito nella mente del bambini: infatti, fin da quando un neonato impara a riconoscere un volto o una voce significa che nella sua mente si è creata un’associazione.
Questa è la forma più semplice di memoria; è una capacità che prende il nome di “abituazione”. Questa abilità permette al neonato, sin dai primi giorni di vita, di smettere di reagire a qualcosa di già noto.
La memoria però non è un fenomeno omogeneo, anche se per definirla si usa un unico termine. Sviluppare la memoria, infatti significa tantissime cose diverse: ricordare più a lungo, riconoscere, evocare, confrontare le informazioni nuove con quelle già elaborate.
La memoria varia anche in base all’età, perché nel corso della crescita bambini e bambine imparano a sviluppare la propria memoria in modo differente. Ecco come:
- Nell’arco del primo anno e mezzo di vita, la memoria dei bambini assume man mano sempre più elasticità. Entro i 18 mesi, un bambino impara a trattenere informazioni anche per un tempo di 10 secondi circa.
- Verso gli 11- 12 mesi, il bambino sviluppa la capacità di confrontare schemi diversi. Questo significa che se a un bambino viene mostrato sia un oggetto che la sua figura riflessa, si stupirà nel notare che i due oggetti hanno consistenze diverse al tatto.
- A partire dai 9 mesi i bambini sviluppano anche la “memoria di rievocazione”, quel tipo di memoria che spiega alcune paure universali, come la paura degli sconosciuti e quella di separarsi dalle figure familiari. Quando interagiscono con una persona sconosciuta, i bambini dai 9 mesi rievocano i volti che conoscono e confrontano con essi il nuovo schema: trovando un’incongruenza iniziano a provare paura. Ecco che iniziano a piangere o si allontanano impauriti e cercare il genitore, cosa che in precedenza non accadeva perché non avevano ancora una memoria a lungo termine.
Come stimolare la memoria nei bambini?
Esercitare la memoria è importantissimo per i bambini. Non solo avere una buona memoria è un’abilità fondamentale per la sopravvivenza, ma diventa ancora più preziosa se si pensa a quanti altri ambiti cognitivi sono influenzati positivamente da una buona memoria. Alcuni di questi sono l’ambito linguistico, quello motorio, quello manuale solo per menzionarne alcuni.
La memoria, inoltre si plasma in vari ambiti. I più importanti sono l’immaginazione e creatività e quello del movimento.
Memoria e immaginazione
Per capire come ragionano bambini e bambine, è importante sapere che la mente infantile funziona in modo analogico.
Cosa significa? Pensiamo al bambino come a uno scienziato: avanza nella scoperta del mondo che lo circonda mettendola continuamente alla prova e avanzando per tentativi.
Si tratta di un modo di ragionare apparentemente poco razionale, ma molto fruttoso: un adulto può cercare di aiutare il bambino o bambina proponendo attività che stimolino appunto il suo istinto analogico.
Risultano particolarmente adatti a questo scopo strumenti come il raccontastorie, le storie al cubo oppure ancora i materiali destrutturati, grandi alleati della creatività. In generale sono perfetti tutti i giochi che forniscono degli elementi di base da cui i bambini possono partire per usare la loro creatività e elaborare storie originali.
Lo sviluppo della memoria e il movimento
La memoria è un processo che coinvolge sì la mente, ma non solo. È legata anche al corpo, alle mani e ai movimenti (qui è possibile trovare un approfondimento realizzato da esperti del settore proprio riguardo questo argomento). Bambini e bambine hanno bisogno di fare esperienze dirette, motorie, concrete, perché i giochi di movimento e di gruppo sono un momento importante e irrinunciabile per strutturare la mente, le emozioni e la socialità. Abbiamo parlato dell’importanza delle attività concrete e manuali anche in un altro articolo dedicato a questo argomento.
Giochi e strumenti per lo sviluppo della memoria
Nonostante la memoria si sviluppi in modo naturale e soggettivo, si può allenare grazie a strumenti e giochi mirati. Questi permettono a bambini e bambine di divertirsi e allo stesso tempo di mettere alla prova le proprie abilità mnemoniche.
Il memory
Un gioco molto adatto per esercitare la memoria è proprio il memory. Famosissimo e molto conosciuto, non tutti conoscono le sue molte varianti. Infatti esiste il memory classico, ma si può trovare anche il memory- puzzle, che riunisce due giochi classici per crearne uno nuovo.
Le carte delle sequenze
Un altro strumento utile per lo sviluppo della memoria sono le carte delle sequenze. Su ognuna di queste carte si trova una griglia che riproduce una sequenza diversa di forme e/o colori che il bambino riconosce e memorizza nello spazio.
Sono semplici, ma anche molto versatili. Infatti:
- allenano la memoria
- permettono di sviluppare capacità cognitive (la distinzione dei colori e delle forme)
- sviluppano le capacità spaziali (come la posizione degli oggetti nello spazio)
Come usare le carte delle sequenze?
- Per un’ attività più facile (dai 3 anni) si può riprodurre la sequenza di una carta appoggiando i dischetti di legno del memory con le forme e colori corrispondenti. In questa fase il bambino lavora sull’attenzione ai dettagli e al riconoscimento di forme e colori.
- Passando a un livello medio (dai 4 anni) si può riprodurre la sequenza proposta su una griglia vuota. In questo modo si allenano la percezione spaziale e i concetti di sopra, sotto, vicino, lontano.
- Per un utilizzo più avanzato (dai 5 anni), l’obiettivo può diventare memorizzare una sequenza, girare la carta e riprodurla su una griglia vuota.
- Un’altra idea di gioco è sfruttare la griglia vuota per proporre una sequenza da completare. Ad esempio, si può creare una prima riga alternando forme di due colori diversi che il bambino dovrà proseguire, sviluppando le abilità di logica.
Il puzzle
Un altro gioco da non sottovalutare in ambito di sviluppo della memoria è il puzzle (qui trovi un articolo completamente dedicato a questo argomento, con tanti spunti di gioco).
È un’attività molto completa, e permette al bambino o bambina di cimentarsi anche con ostacoli spaziali. Quando si gioca con un puzzle infatti, senza rendersene conto, si ha a che fare con i concetti di prima e dopo, alto e basso, sopra e sotto: solo così si riescono a posizionare i pezzi e completare la figura. Per farlo, il bambino o bambina deve tenere a mente l’immagine di riferimento, con la quale si confronta mentalmente per tutta la durata del gioco.
Anche il puzzle è un gioco molto classico di cui esistono varie tipologie: i mattoncini puzzle sono adatti per i più piccoli, mentre i cubotti puzzle aumentano man mano il grado di sfida e diventano più divertenti per bambini e bambine un po’ più grandi.